Il tumore al seno è il tumore invasivo più comune tra le donne, e costituisce attualmente circa il 25% dei nuovi casi di tumore diagnosticati in tutto il mondo e un particolare incremento nelle donne in menopausa. La relazione fra fattori alimentari, stili di vita e rischio di sviluppare un tumore al seno a è stata estensivamente studiata dal momento che la dieta è considerata uno dei possibili fattori di rischio modificabili per il tumore al seno. Fattori come il sovrappeso e l’obesità sono collegati all’incremento dell’incidenza del tumore al seno dopo la menopausa, mentre un eccessivo consumo di alcol e la mancanza di attività fisica incrementano il rischio di tumore al seno nelle donne sia in pre- sia in post-menopausa
Uno studio italiano, che ha coinvolto più di 8000 donne in undici anni, ha confermato che una dieta ricca di alimenti ad alto indice glicemico è associata a un aumento del rischio di cancro mammario pari al 45%. L’indice glicemico rappresenta la capacità dei carboidrati contenuti negli alimenti di innalzare la glicemia, valore che indica la quantità di glucosio presente nel sangue. Effetti maggiori si sono riscontrati in donne in pre-menopausa e con Indice di Massa Corporea (BMI) < di 25.
Molti studi epidemiologici hanno esaminato l’associazione tra il consumo di latte e latticini ed il rischio di sviluppare un tumore al seno, ma hanno prodotto risultati contrastanti, con associazioni sia dirette che inverse.
Il consumo di latticini può influenzare il rischio di sviluppare il tumore al seno sia in senso positivo, aumentandone il rischio, che negativo, diminuendolo, mediante diversi potenziali meccanismi. Le principali ipotesi che suggeriscono un ruolo protettivo legato al consumo di latticini riguardano il loro contenuto in calcio e vitamina D, butirrato, lattoferrina e acido linoleico coniugato. I latticini sono le principali fonti alimentari di questi composti e diversi studi suggeriscono che possono svolgere un ruolo nella riduzione del rischio di sviluppare un tumore al seno.In particolare si è osservato un potenziale ruolo protettivo per il consumo di yogurt e di latticini a basso contenuto di grassi.
Tuttavia il consumo di latticini è stato associato anche ad un aumentato rischio di questo tumore. Un consumo di latticini può riflettere in generale un aumentata assunzione di grassi ed in particolare di grassi saturi, che sono stati associati ad un aumentato rischio di sviluppare il tumore al seno. Ricordiamo che i grassi saturi possono aumentare la sintesi di ormoni steroidei ed aumentare la concentrazione di insulina, che è un fattore di crescita per le cellule tumorali. Lo studio prospettico EPIC ha mostrato infatti un associazione significativa tra il consumo di grassi saturi ed un aumentato rischio di tumore al seno.
Il latte contiene anche altri fattori che possono influenzare lo stato di salute come ad esempio il fattore di crescita insulino-simile (IGF-1), che stimola la proliferazione delle cellule mammarie. Elevati livelli di IGF-1 sono stati associati ad un aumentato rischio di tumore al seno. Il latte contiene IGF-1 bovino, un peptide con sequenza amminoacidica identica a quella dell’IGF-1 umano, che una volta ingerito è improbabile che riesca ad evitare la proteolisi e ad essere assorbito nell’intestino. Tuttavia, il latte potrebbe stimolare la secrezione endogena di IGF-1, anche se il maggior determinante dei livelli di IGF-1 circolanti è il contenuto di proteine totali.
Il latte inoltre contiene anche estrogeni ( 17-beta-estradiolo, estriolo, estrone, 17-alfa-estradiolo).Gli estrogeni svolgono un importante ruolo nell’eziologia del tumore al seno. La concentrazione di estrone nel latte è molto maggiore (circa 7 volte) della forma più biologicamente attiva 17-beta-estradiolo. La concentrazione di estrone e 17-beta estradiolo nei latticini aumenta all’aumentare del contenuto in grassi. La concentrazione di estroni nel latte è comunque minimale rispetto alla produzione endogena.
Infine il latte potrebbe contenere anche diversi contaminanti, come i pesticidi. Nel 2007, il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (World Cancer Research Fund International WCRF), ha condotto una revisione sistematica di tutta la letteratura scientifica su dieta, attività fisica, composizione corporea e tumori da cui è emersa una limitata evidenza di una possibile relazione significativa tra consumo di latticini e insorgenza di tumore della mammella, confermata poi nell’aggiornamento del WCRF del 2011.
Concludendo, nonostante la difficoltà nell’interpretare gli studi epidemiologici su questo argomento ( in particolare per la diversità con cui sono stati classificati i prodotti a base di latte nei diversi studi), la letteratura scientifica suggerisce un generale ruolo protettivo dei latticini nei confronti del tumore al seno anche se non è possibile trarre delle conclusioni definitive.
-Ferlay J, et al. — Cancer incidence and mortality worldwide: sources, methods and major patterns in GLOBOCAN 2012 — Int J Cancer. 2015 Mar 1;136(5):E359-86. doi: 10.1002/ijc.29210
-Sieri S, et al. — Dietary glycemic index, glycemic load, and the risk of breast cancer in an Italian prospective cohort study — Am J Clin Nutr. 2007 Oct;86(4):1160-6