I prodotti destinati al controllo del peso sono la panacea in fatto di regime alimentare.
Basta sfogliare le pagine dei principali quotidiani che si occupano di salute per rendersi conto di quanto sia diffusa la pubblicità di questi prodotti e tante e diverse sono le presentazioni con cui vengono commercializzate prodotti per il dimagrimento o il controllo del peso ( Pillole,Biscotti, barrette, minestre, budini…).In vendita nei supermercati, in farmacia e per corrispondenza, non è sempre facile districarsi nel labirinto delle offerte.
Tra i cibi più rappresentativi di questa tendenza vi sono gli “ultracibi”, cioè gli alimenti ottenuti attraverso le innovative biotecnologie quali le bistecche sintetiche (ottenute da cellule staminali bovine coltivate in vitro), la maionese senza uova, il latte iperproteico della Coca Cola (Fairlife), gli hamburger vegetali al sapore della carne, la pallina ecosostenibile chiamata Wiki-Perl (alimento a forma di pallina da ping pong il cui involucro, che funge da imballaggio primario, si scioglie a contatto della saliva liberando yogurt o altre ripieni), ecc.
Del tutto tecnologici i “beveroni”, mix liquidi spesso pronti all’uso che vengono considerati il fast food del futuro: con il minimo sforzo si assumono tutti i nutrienti che servono per un pasto equilibrato, senza scarti. Nati come pasti sostitutivi per aiutare chi vuole dimagrire o ha particolari esigenze di salute, ora vanno sempre più di moda. Andrea Ghiselli, del Centro Ricerca di Alimenti e Nutrizione (Cra-Nut) del Cra, ad esempio,boccia senza mezzi termini il Soylent, cibo liquido sottoforma di bevanda che si presenta come sostitutivo di un pasto completo, adatta anche ai vegani (ma per il momento in vendita solo negli Usa).Noi non conosciamo tutte le molecole di cui sono composti i cibi,basti pensare che i polifenoli, tra cui il famoso resveratrolo, sono stati scoperti non più di 25 anni fa e oggi sono ritenuti importantissimi per la buona salute. E le vitamine sono state scoperte nel Novecento. Inoltre non tutti hanno bisogno della stessa quantità di nutrienti e poi viene meno la sensazione di sazietà data dalla masticazione.Dunque, è difficile pensare che la miscela creata a tavolino possa rappresentare una dieta adeguata.
A mio parere poi, beveroni e super-alimenti non potranno mai sostituire un pasto “vero”, fatto di piatti preparati con cura: mangiare non serve solo a introdurre un elenco di sostanze nutritive, ma è anche un rito che ci gratifica e ci regala momenti di convivialità. Inoltre, solo una dieta varia ed equilibrata può apportare tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, i cui benefici non dipendono solo dalle loro proprietà, ma soprattutto dalle sinergie che si creano con i diversi componenti del pasto.
E che dire dei “super-alimenti-integratori”? Altro non sono che alimenti comuni, arricchiti di principi attivi che ispirano fiducia per le loro decantate proprietà come ad esempio omega-3, tè verde,resveratrolo, licopene,quercetina,flavonoidi, antocianine ecc. Il problema di questi alimenti è che spesso il consumatore pensa che se non si assumono queste sostanze andrà incontro a stati carenziali, innescando così un errato comportamento riassumibile in “più ne prendo, meglio sto” non sapendo che tutte queste sostanze le troviamo in forma naturale in altri alimenti consumati abitualmente (melograno,pomodoro, uva nera, pesce ecc) e che con un dieta varia ed equilibrata, salvo specifiche problematiche organico-fisiologiche che determinano stadi carenziali, non c’è bisogno di assumere cibi integrati di determinati principi nutritivi.
Insomma spesso si cade nel cosiddetto “finto bisogno” innescato dalle ottime pubblicità!! Ad esempio: la pubblicità è così ingannevole che ci porta all’acquisto di biscotti allo yogurt pensando che contenendo questo componente naturalmente ricco di fermenti lattici utili all’intestino (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) questi prodotti possano conservare le stesse proprietà dello yogurt fresco, dimenticando che essendo i biscotti dei prodotti da forno quindi cotti ad alte temperature, non contengono alcun microrganismo vivo utile all’organismo.
Ragionamenti come questo sono il frutto di insistenti messaggi promozionali che ci fanno credere di essere dei consumatori consapevoli.
Occorre perciò operare ad corretta informazione affinchè i consumatori sappiano distinguere le tendenze (mode alimentari) che sono solo frutto di abile marketing e puntano a fare affari con i cibi da ciò di cui abbiamo realmente bisogno per un’alimentazione sana.