L‘istamina (ß-imidazoletilammina) è un’ammina biogena che viene sintetizzata nell’organismo per decarbossilazione dall’aminoacido L-Istidina, utilizzando come cofattore la forma attiva della vitamina B6. Può essere distinta in istamina endogena e in istamina esogena che viene introdotta attraverso alcuni alimenti di origine animale e vegetale, soprattutto quelli che subiscono una fermentazione batterica o sottoposti a lunga conservazione.
L‘intolleranza all’istamina (HIT) è il risultato di uno squilibrio tra l’istamina accumulata e la capacità di degradarla. I sintomi dell’intolleranza possono essere dovuti all’introduzione di alimenti ricchi in istamina o istamina-liberatori (stimolano la liberazione di istamina endogena), a una riduzione dell’attività della diaminossidasi (DAO) o a causa di disbiosi intestinali (aumentano batteri produttori di istamina, es. Morganella morganii). La DAO degrada l’istamina nel lume intestinale, utilizzando vitamina B6 e vitamina C come cofattori; l’istamina passa la barriera intestinale raggiunge il fegato, dove viene degradata. L’attività della DAO, può essere ridotta (istaminosi) per un deficit enzimatico congenito, a causa di uno stato infiammatorio dell’intestino o per l’interazione con l’alcol o alcuni farmaci, ad es Diazepam, Ciprofloxacina, ecc.
La sintomatologia della HIT è poco specifica e di difficile individuazione; i disturbi più comuni sono a livello del tratto gastro-intestinale (nausea, vomito, dolori addominali, meteorismo, diarrea), del sistema respiratorio (asma, ostruzione nasale, rinite), pelle (orticaria, prurito), sistema cardiovascolare (tachicardia, aritmia) e sistema nervoso (emicrania, cefalea, giramenti di testa). In particolare nei pazienti con emicrania è stato dimostrato che le concentrazioni plasmatiche d’istamina sono elevate sia durante gli attacchi di mal di testa che durante i periodi senza sintomi.
Le strategie diagnostiche applicate al paziente per il quale si sospetti una HIT sono: l’anamnesi, la determinazione dell’attività DAO nel siero, la determinazione dei livelli di istamina nelle feci, l’emocromo completo, le IgE ed ECP. Valori non patologici sono l’attività della DAO > 5 U/ml e l’istamina nelle feci < 600 ng/g.
La terapia si basa su una alimentazione priva degli alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori (non contengono istamina ma sono in grado di stimolarne la liberazione da parte dell’organismo).E’ opportuno ridurre al minimo gli alimenti ricchi di istamina: piccole quantità, poca frequenza e non in associazione.
Ecco un elenco degli alimenti da evitare: formaggi stagionati, pesce in scatola (sardine, tonno, sgombro), pesce affumicato (aringa, salmone), salame e insaccati, pomodori,formaggi fermentati,crauti, spinaci,alcolici vino, birra ecc.Fra gli alimenti istamino-liberatori che possono liberare istamina direttamente nel corpo: Cioccolato/cacao fragola, banana, ananas, papaya, agrumi (arance, pompelmi), kiwi, lampone, pera, avocado, molluschi e crostacei,noci, nocciole, mandorle e anacardi,albume d’uovo, carne di maiale, caffè.
Uno studio del 2007 sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition valuta la predisposizione genetica all’intolleranza all’istamina e sono stati indagati i polimorfismi del gene della DAO: questi sono associati anche a malattie gastrointestinali infiammatorie e neoplastiche, come l’enteropatia glutine-sensibile, la malattia di Crohn, la colite ulcerosa, e il cancro al colon.
FONTE:
-Chung B, et al “Treatment of Atopic Dermatitis with a Low-histamine Diet”, Ann Dermatol Korea, 2011
-Mušič E, et al “Serum diamine oxidase activity as a diagnostic test for histamine intolerance”, Wiener klinische Wochenschrift, 2013