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L’importanza dell’idratazione nello Sport

La richiesta di fluidi è variabile tra sportivi diversi in relazione della spesa metabolica, la composizione e la superficie corporea, condizioni ambientali, l’acclimatamento, abbigliamento e tipologia di attività svolta. Il disordine elettrolitico indotto dalla inadeguata assunzione di fluidi può condurre ad uno sbilanciamento degli ioni intracellulari rispetto a quelli extracellulari. L priorità fisiologica è mantenere la giusta distribuzione delle cariche elettriche , con il potassio intracellulare  che non deve scendere troppo altrimenti la cellula acquisisce sodio. Utile ricordare che ad ogni litro di acqua che si perde  corrisponde un aumento di 8 battiti per minuto della frequenza cardiaca, un abbassamento della gittata cardiaca a 1 l min ed il rialzo della temperatura interna di 0,3°C.Ci sono enormi quantità di articoli scientifici su questo argomento, ormai piuttosto concordi: il margine entro il quale  il patrimonio idrico consente una prestazione ottimale è tra il 101 e il 98% dell’acqua totale.Sopra questo limite c’è immediata risposta diuretica, con inevitabile alterazione della pressione osmotica, sotto questo limite c’è una corposa serie di conseguenze che in diversa misura ostacolano la prestazione. Tutti questi fattori citati contribuiscono in diversa misura ad un incremento del rischio di traumi. L’alterato rilasciamento  miocitario, l’ipertermia  e l’edema conducono tutti ad aumentata frequenza di crampi e contratture. Il bilancio idrico giornaliero è il risultato tra l’acqua introdotta (alimenti, bevande e produzione di acqua metabolica da metabolismo) e quella persa tramite il sudore, le urine, le feci e la respirazione.

L’acqua corporea totale (TBW) varia a seconda del sesso, composizione corporea ed età tra il 60 – 70%. La cellula muscolare ha invece un contenuto di acqua del 72,3%, mentre il quantitativo idrico del tessuto adiposo è molto scarso, inferiore al 10%. Anche la tipologia di alimentazione influenza il bilancio idrico giornaliero, ovviamente infatti un’alimentazione più ricca di frutta e verdura apporta più acqua. Allo stesso modo, quando prima delle gare l’atleta aumenta la quota di carboidrati introdotta con la dieta, il suo peso può aumentare per l’incremento del glicogeno muscolare e dell’acqua (circa 3 g di acqua per ogni g di glicogeno).

Per monitorare l’equilibrio del proprio bilancio idrico, l’atleta dovrebbe controllare il peso al mattino a digiuno ed il colore dell’urina. Le variazioni di peso giornaliere sono infatti deputabili esclusivamente ai liquidi, mentre un urina troppo concentrata indica la necessità di assumere più liquidi.

Fondamentale è inoltre che ogni atleta, soprattutto se svolge attività di endurance, impari a prendere il peso prima e dopo l’allenamento. L’atleta dovrà adottare una strategia reidratante e fare in modo che lo sbilancio di liquidi non superi il 2% del peso corporeo pre esercizio. (es. per un atleta di 70 kg, la variazione di peso pre-post esercizio dovrà essere inferiore ad 1,5 kg). L’obiettivo da raggiungere per l’atleta  prima dell’esercizio è quello di partire ben idratato e con un corretto bilancio elettrolitico. A tal fine si  raccomanda l’assunzione di circa 500 ml di fluidi (acqua ed elettroliti) nelle due-tre ore prima dell’esercizio. Sempre 500 ml di fluidi andrebbero nuovamente assunti nell’ora che precede l’impegno fisico. In generale, per gli sport di endurance, per il mantenimento di un corretto bilancio idro – elettrolitico, si raccomanda l’assunzione ad intervalli di circa 15- 20 minuti di 150 – 200 ml di una soluzione di acqua, zuccheri e sali minerali di osmolarità uguale (isotonica) o inferiore a quella del sangue (ipotonica).Il sodio durante l’attività di lunga durata deve essere necessariamente reintegrato, occorre quindi fare una scelta oculata. La migliore opzione rimane quella degli sport drink che contenendo Sali in adeguata armonia, con una piccola razione di zuccheri compresa tra il 5- 6%. Ne ottimizzano assorbimento ed efficacia. L’obiettivo è sempre lo stesso, cioè quello del mantenimento di una perdita di peso inferiore al 2%.

Dopo l’allenamento-gara , l’obiettivo  è da considerarsi duplice, da un lato vanno prontamente reintegrati i liquidi e gli elettroliti persi, dall’altro vanno rapidamente ripristinate le scorte di glicogeno muscolare. Di conseguenza, la bevanda da assumere al termine dell’esercizio deve essere ricca di carboidrati (quindi in questo caso con concentrazione di zuccheri anche del 10%), e con la presenza in particolare (come durante lo sforzo) di sodio, potassio e magnesio.

 

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