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L’alimentazione della donna in Menopausa

Con il termine menopausa s’intende un periodo fisiologico della vita di ogni donna caratterizzato dalla scomparsa del ciclo mestruale e cambiamenti della funzione ormonale. Sono proprio questi ultimi a determinare oltre che cambiamenti comportamentali ed emotivi, anche trasformazioni metaboliche e a carico della composizione corporea, tali da aumentare il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, osteoporosi, dismetabolismi lipidici e glucidici. I sintomi più frequenti dati dalla menopausa sono le vampate di calore, palpitazioni a riposo, sudorazione eccessiva, disturbi dell’umore,secchezza vaginale.
E’ importante per cui avere uno stile di vita protettivo che permetta di prevenire prima ancora che di curare.

Una corretta variabilità alimentare è in grado di garantire l’assunzione di una serie di sostanze, la cui attività biologica esplica proprietà salutistiche. Tali proprietà risultano di grande aiuto nella gestione di condizioni quali la menopausa.
Sappiamo che la menopausa è un evento fisiologico legato all’invecchiamento, vi è un aumento dei fenomeni ossidativi e per cui di radicali liberi. Questi ultimi non possono essere eliminati del tutto, ma è possibile contrastare e contenere i danni cellulari che possono causare, grazie a delle sostanze note come antiossidanti, prodotte dall’organismo (catalasi, superossido dismutasi), o introdotte con il cibo come la Vitamina C, la Vitamina E, l’Acido Lipoico e tante altre.
La capacità di una sostanza di assorbire i radicali liberi è espressa in Unità Orac , per cui tra 1000 e 2000 Orac avremo contenuti validi, tra 500 e 1000 contenuti medi, mentre al di sotto dei 500 bassi.
Per intenderci nel primo gruppo troviamo le fragole, i cavoli di bruxelles, la barbabietola, il pompelmo rosa; nella fascia intermedia i peperoni, le arance, le susine, l’uva nera, mentre tra i cibi contenenti fino a 500 unità troviamo pesche, banane, mele, pere, cavolfiore, fagiolini, cipolle e tanti altri.
Questi alimenti sono ricchi di sali minerali oltre che di vitamine, indispensabili per combattere sintomi come la stanchezza o l’emicrania. L’azione svolta è più efficace se sinergica, per cui è importante variare e unire più cibi.

I fitoestrogeni per compensare le vampate.

Un aiuto naturale per evitare le fastidiose vampate di calore ci viene dai fitoestrogeni, sostanze capaci di mimare la diminuita azione estrogenica nel corpo della donna in menopausa, alleviando i sintomi più antipatici. Essi sono così chiamati per l’attività estrogenica o antiestrogenica che sono in grado di svolgere in funzione della dose assunta, attività che resta comunque inferiore di circa 100 volte rispetto agli ormoni estrogenici (es. estradiolo). In questa classe di composti rientrano isoflavoni, lignani e cumestani e i primi sono quelli con azione simil-estrogenica più alta.

In quali cibi si possono ritrovare in maggiori quantità?
Isoflavoni – Legumi, principalmente soia e derivati (latte di soia, tofu, farina di soia), ma anche lenticchie, piselli, fagioli e ceci.
Lignani – Semi di lino, cereali integrali, mele, pere, ciliegie, aglio, cipolla.
Cumestani – Germogli, trifoglio.
Diverse sono le pubblicazioni riguardanti l’uso di isoflavoni nelle donne in menopausa ma anche in pre o post-menopausa; controversi i risultati per quanto riguarda l’associazione con l’insorgenza di tumore.


Uno studio pubblicato il mese scorso su Breast Cancer Research and Treatment, compiuto su una popolazione europea, riporta che non vi sia associazione tra l’assunzione di flavonoidi e lignani e il rischio di cancro alla mammella.
Risultato differente è stato ottenuto da uno studio pubblicato qualche mese prima sull’International Journal of Cancer che evidenzia un’associazione tra l’assunzione di supplementi di isoflavoni e la riduzione del rischio di cancro alla mammella in una popolazione di donne canadesi in post-menopausa. Le popolazioni che traggono più vantaggio dall’assunzione di fitoestrogeni sono si certo quelle orientali, poiché l’assunzione è superiore e prolungata nel tempo, parliamo infatti di 100 mg/die contro 1 mg/die della popolazione europea.
Seppure contrastanti i dati riguardanti l’azione sul rischio di tumori ormono-dipendenti, questi composti presenti nei cibi sono in grado però di svolgere una serie di azioni utili nel miglioramento dell’assetto metabolico e nella gestione di alcuni sintomi menopausali, primo tra tutti le vampate di calore.
Bisogna ricordare, infatti, che la menopausa è un fattore di rischio cardiovascolare per le donne; la spesa energetica è ridotta, avviene un maggiore stoccaggio di adipe a livello addominale e in tempi rapidi la massa muscolare è sostituita da grasso tra le miofribille; i cambiamenti ormonali comportano cambiamenti a livello dei lipidi costituenti le membrane; diminuisce l’efficienza dei recettori insulinici e si può instaurare insulino-resistenza
I legumi, elencati in precedenza, insieme alle verdure a foglia verde, alcuni tipi di pesce (sardine, acciughe, polpi, gamberi, cozze) hanno discreti contenuti in calcio, utile in questa fase del ciclo vitale per prevenire l’insorgenza di osteoporosi. Fonti importanti di calcio e vitamina D sono anche latte e derivati, preferibilmente scremati o parzialmente scremati, e formaggi di cui si dovrebbero prediligere quelli più magri e in quantità moderate per non eccedere con grassi saturi o colesterolo.
Infine, è vero che l’apporto di grassi va ridotto, soprattutto alla luce di un dispendio energetico diminuito, ma quelli di origine vegetale contenenti acidi grassi omega-3(pesce,oli vegetali, noci e semi oleosi) restano indispensabili per contenere l’aumento di LDL e mantenere l’integrità di membrana.

È possibile un’alimentazione equilibrata e gustosa senza cadere nella monotonia e senza stravolgere le proprie abitudini?
Sì basta variare ed essere consapevoli di ciò che si mangia.
Per questo ho scritto il mio libro,”Ricettario Sportivo”.
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